Puntate 2016

TOSCANA, LE ISOLE DEL TESORO

Lunedì 8 agosto, 23:30, Rai1

08-08-2016 23:30

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    TOSCANA, LE ISOLE DEL TESORO

    Torna la nuova edizione di Fuori Luogo e nella quinta puntata il geologo e divulgatore Mario Tozzi ci porta a fare un viaggio nell’Arcipelago Toscano, un punto di osservazione privilegiato per vedere da vicino tutte le ricchezze, le potenzialità, ma anche i problemi delle nostre coste. Insomma, un modo per capire quale sarà il futuro del nostro mare. L’Italia, con quasi 8.000 Km di coste, ha un patrimonio incredibile da sfruttare ma anche da gestire e da difendere. Oggi ci troviamo davanti a un bivio. Sapremo tenerci stretta l’immensa ricchezza, non solo naturalistica, che ci è toccata in sorte o invece continueremo a inseguire un modello di sfruttamento turistico che somiglia sempre più a un’invasione?

     

    La prima tappa del nostro viaggio sarà Piombino (LI), una città costiera che ha legato il suo destino all'industrializzazione pesante e che è stata un simbolo perfetto della modernità, almeno finché il suo altoforno è rimasto acceso. Ora, a due anni dalla chiusura della sua acciaieria, su cosa potrà puntare questa città per il suo futuro?

     

    Da Piombino raggiungeremo poi l’Isola d’Elba, detta un tempo "l'isola del ferro e del fuoco", un immenso giacimento ferro, sfruttato a partire dai tempi degli etruschi e fino al secolo scorso da tutta la siderurgia italiana. Lì, grazie a un esperimento realizzato in piazza, capiremo perché la massiccia presenza di minerali ferrosi ha caratterizzato con colori rossastri gran parte delle coste elbane e per spiegarlo faremo “sanguinare” un pezzo di ferro.

     

    Ma oggi cosa rimane delle miniere dell'Isola d'Elba? Guidati dalle testimonianze degli ex minatori, ripercorreremo la storia dell'attività mineraria, che ha rappresentato l'economia e l'identità dell'isola almeno fino agli anni '60 e scenderemo fino a 24 metri sotto terra per vedere come sono oggi le vecchie miniere di ematite e magnetite.

     

    Terminata l'epoca dello sfruttamento minerario, l’Isola d'Elba ha colto al balzo l'opportunità di sfruttare il turismo balneare e ormai il turismo è la chiave di volta dell’economia di tutto l'arcipelago.

    Ma proprio per questo il rischio principale è quello di costruire troppe case e infrastrutture, per giunta nei luoghi sbagliati. E' così che si continua ad aggravare il dissesto idrogeologico del territorio, come potremo vedere grazie allo schema che tracceremo su un "vetrino prospettico", e attraverso il quale potremo leggere chiaramente lo stato del paesaggio dell'isola.

    La drammatica alluvione che ha sommerso la località di Marina di Campo, sull'Isola d'Elba, nel 2011 è un esempio di come lo sfruttamento turistico dell’isola vada sicuramente ripensato in altri modi.

    Per questo, forse, la svolta più significativa per queste isole, il vero passaggio alla modernità, è stata la creazione del Parco il Nazionale dell’Arcipelago Toscano, istituito nel 1996 per impedire danni ancora più drammatici all’ecosistema e per preservare i luoghi ancora miracolosamente intatti, come l'isola di Pianosa.

    La vera ragione per cui Pianosa è riuscita a conservare uno straordinario patrimonio naturale è che dal 1856 al 1997, quella è stata per tutti l’Isola del Diavolo, un’isola-carcere, un luogo semplicemente inaccessibile per chiunque. Solo grazie alla presenza del carcere, Pianosa è riuscita a impedire la contaminazione delle sue bellezze naturali e del mare, che qui è ricchissimo di vita. Oggi gli arrivi turistici a Pianosa sono contingentati dal Parco Nazionale, che consente solo un’affluenza  di 250 persone al giorno e punta su un turismo di qualità, non su un turismo mordi e fuggi.

     

    Ma l’impatto con  modernità continua a minacciare l’Arcipelago Toscano esattamente come tutte le coste italiane. Il turismo di massa, l'inquinamento, e il traffico navale mettono in serio pericolo anche i mammiferi che vivono del Santuario dei cetacei, una superficie marina protetta che comprende anche l’Arcipelago Toscano e nella quale in estate si concentrano capodogli, tursiopi, stenelle…

     

    Da Pianosa, raggiungeremo Livorno, dove realizzeremo un esperimento in piazza: per capire come si propagano i suoni sott’acqua e quale stress possono causare ai cetacei, analizzeremo l'effetto di una musica "techno" e delle sue onde sonore su un fluido fatto di acqua e amido di mais.

    Infine, nel porto di Livorno capiremo insieme al Direttore Marittimo della Toscana Vincenzo Di Marco se e come è possibile raggiungere un equilibrio tra l'intensa attività di uno dei porti più trafficati del Mediterraneo e l'imprescindibile necessità di salvaguardare l'ambiente marino.



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